III
ustioni d'ufficio
dolce sguardo su di te,
e occhi dolci
non trovare tristezza
né in pace di guerra
avventura marina,
piangere può
dolci sponde,
tra il sargasso
e templi comuni
conchiglie
e la schiuma delle onde,
troni di sirene
tra le fessure
maremoto tra tulle
e blues denso e profondo,
guai a me
e le sue notti sulla terra
Tempesta di neve
e tempeste di solitudine,
ideale ancora sdraiato
incoraggiato le tue tette
tomba come selce.
Il più bello
solo a casa
unica bellezza trovata
pretendere
la mia bellissima ragazza papavero
di ode ed elegia nel sangue
tutta la sua terra.
ascolta la mia padrona
dalla tua prigione
nemmeno negli occhi
nemmeno rosso
trova la chiave
la tua vita di serrature,
felicità e fortuna
nei fiori non mi scopri
né furto né furto
di qualsiasi destino
tu solo mi precedi
riguardati,
servirti
e ti amo
come tutto richiede
che gioia
sei tu, papavero.
Canzone
di girasole.
Michele Esteban
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